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Enrico Avigdor


1922 - 1984



Nasce il 1 marzo 1922 da Ernesto e da Rosina Levi. Resta orfano di padre e lascia gli studi. Nel 1940 ha i primi contatti con i gruppi clandestini, soprattutto con Giustizia e Libertà, e subisce una prima incarcerazione. Dopo l'8 settembre del 1943 prepara elenchi di volontari e si inserisce nella Banda di Chiaves. Viene ferito al braccio destro nel marzo del 1944; dopo l'esperienza nelle Brigate Garibaldi, Avigdor milita prima nella Val di Susa nella IV Divisione Alpina Giustizia e Libertà e poi nelle Valli di Lanzo nella Colonna GL Renzo Giua. Era conosciuto come Rico. Al ritorno da una missione in Francia, Enrico viene travolto da una slavina: si salva ma subisce il congelamento. Il 29 gennaio del 1945 viene catturato e tradotto alle Nuove: non riconosciuto come ebreo, è condannato a morte dalla Corte Marziale ma il processo non avviene grazie all'aiuto di un amico magistrato, Emilio Germano. Terminata la guerra viene insignito di due Croci al Merito di Guerra e di una Medaglia di Benemerenza per i volontari della II guerra mondiale. Liberato, rifiuta di entrare in politica e fa l’industriale nel settore dell’abbigliamento. Muore nel 1984.

Ma per che cosa devo morire?
Diario personale di Enrico Avigdor, pp. 20-21




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