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Lamberto Abbina


1905 - 1944



Lamberto Abbina nasce a Roma nel 1905. Fa il commerciante, è sposato con Andreina Efrati ed ha tre figli, Lello, nato nel 1940, Piero nato nel 1942, e Carla, nata nel 1945. Abitano in via Germanico, in Prati, vicini all’abitazione dei genitori di Andreina, Giuseppe e Clara Efrati, con i quali abitava anche il figlio Augusto, ufficiale dell’esercito cacciato con le leggi razziali, che dopo il 1938 lavorava con Lamberto. Giuseppe e Clara Efrati sono arrestati il 16 ottobre, e subito assassinati, mentre gli Abbina riescono a mettersi in salvo, anche con l’aiuto di un amico, Nicandro Franchitti, che sarà poi insignito del titolo di Giusto delle Nazioni. Nell’aprile 1944 viene arrestato anche Augusto Efrati, impegnato nella Resistenza. Passerà da Auschwitz e da Gross Rosen e morirà un mese dopo esser stato liberato, nel marzo 1945. Tre pietre d’inciampo per Giuseppe, Clara e Augusto Efrati sono state apposte nel 2011 davanti alla loro casa. Lamberto Abbina muore nel 1994.

LA STORIA
Il diario inedito di Lamberto Abbina è un testo molto interessante perché rivela nell’autore non solo una grande attenzione alle vicende politiche italiane ed europee che stavano coinvolgendo sempre più il mondo ebraico in Europa e in Italia, ma giudizi, aspettative, previsioni su quello che stava per succedere che pochi avevano in quei momenti. Lamberto Abbina vede nella guerra la fine del fascismo, percepisce con chiarezza il rapporto tra lo svolgimento delle vicende belliche e la sorte degli ebrei, giudica la svolta dell’8 settembre con lucidità. Lo aiuta probabilmente l’antifascismo che traspare nel suo scritto, ma resta comunque un testo anomalo e singolare in un mondo, quello ebraico romano, in cui le Istituzioni ebraiche sembrano invece aver compreso molto poco di quanto avveniva, fino al disastro del 16 ottobre.




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