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LA STORIA
“Le nostre sofferenze iniziate nel 1938 con le leggi razziali sono finite” dice Stefania Ajò raccontando la liberazione di Roma. Perché la liberazione è stata per gli ebrei non solo fine della caccia all’ebreo portata avanti durante l’occupazione da fascisti di Salò e tedeschi, ma anche fine di una storia di persecuzione durata cinque anni, iniziata con la perdita dei diritti e proseguita con la perdita delle vite. Cinque anni di antisemitismo di Stato, di propaganda diffusa di cui ancora la storiografia esita a valutare il peso e gli effetti. E ancor più, quella Liberazione è stata fine della dittatura fascista, dello squadrismo e dei suoi assassinii, vittoria della Resistenza a cui tanti ebrei hanno partecipata e per cui sono caduti, ricongiungimento infine agli altri italiani, da cui la violenza delle leggi del 1938 li aveva divisi e separati. PAROLE CHIAVE Brigata Ebraica ; clandestinità ; liberazione e ritorno ; nascondimenti EVENTI liberazione di Roma LUOGHI Roma
Nata nel 1930, Stefania Ajò alla Liberazione è una ragazza di 14 anni e ha due sorelle Silvana e Marcella. Il padre Valerio aveva un negozio di forniture per sarte in via del Tritone. La madre si chiamava Enrica Ottolenghi. Con tutta la famiglia aveva vissuto i mesi dell’occupazione nascosta in una casa di via Biella, a Roma, messa a loro disposizione da un amico non ebreo con la complicità del portiere. Il giorno della Liberazione è per lei il giorno più bello della sua vita, e lo racconta vividamente: il passaggio dell’esercito, con i reparti di varia nazionalità e anche di vario colore, la gioia della popolazione. E ancora, il passaggio insieme al resto delle truppe della Brigata Ebraica, con la stella di David sul braccio, il segnale che le persecuzioni subite dagli ebrei erano finite.
Stefania Ajò Anav
1930
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LA STORIA
“Le nostre sofferenze iniziate nel 1938 con le leggi razziali sono finite” dice Stefania Ajò raccontando la liberazione di Roma. Perché la liberazione è stata per gli ebrei non solo fine della caccia all’ebreo portata avanti durante l’occupazione da fascisti di Salò e tedeschi, ma anche fine di una storia di persecuzione durata cinque anni, iniziata con la perdita dei diritti e proseguita con la perdita delle vite. Cinque anni di antisemitismo di Stato, di propaganda diffusa di cui ancora la storiografia esita a valutare il peso e gli effetti. E ancor più, quella Liberazione è stata fine della dittatura fascista, dello squadrismo e dei suoi assassinii, vittoria della Resistenza a cui tanti ebrei hanno partecipata e per cui sono caduti, ricongiungimento infine agli altri italiani, da cui la violenza delle leggi del 1938 li aveva divisi e separati. PAROLE CHIAVE Brigata Ebraica ; clandestinità ; liberazione e ritorno ; nascondimenti EVENTI liberazione di Roma LUOGHI Roma