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Silvana Ajò Cagli
1927 - 2024
Silvana Ajò nasce a Roma nel 1927, da Valerio, negoziante di forniture per sarte con un negozio in via del Tritone, e da Enrica Ottolenghi. Ha due sorelle, Stefania e Marcella. Passa i nove mesi dell’occupazione nascosta in casa di un carabiniere cliente del padre con i genitori e le sorelle, tutti muniti di documenti falsi, Nel dopoguerra Silvana Ajò ha gestito la libreria ebraica di Roma. È stata una colonna della comunità ebraica e negli ultimi anni ha fatto volontariato alla Fondazione Museo della Shoah. È morta a 97 anni, nell’aprile 2024.
LA STORIA
La vicenda narrata nella sua testimonianza da Silvana Ajò offre molti spunti interessanti di riflessione. Di quanto poteva succedere, dice Silvana, nessuno sapeva o quando qualcosa sapeva non ci credeva. Anche perché – aggiunge – la Comunità non fece nulla per esortare gli ebrei a mettersi in salvo. Eppure, racconta, ai primi giorni di ottobre giravano voci inquietanti, tanto che la sua famiglia si allontanò da casa ancor prima del 16 ottobre. E ancora, la convinzione degli anziani che alla loro età niente poteva succedere loro, convinzione che ha portato tanti ebrei anziani nella camera a gas, compresa la sorella di sua nonna, con la sua famiglia. E ancora, il saccheggio delle case degli ebrei rimaste vuote da parte dei vicini o dei portieri. Tante storie tutte diverse, molte di solidarietà, ma anche tante di viltà. PAROLE CHIAVE clandestinità ; comunità ebraica ; delazione ; liberazione e ritorno ; nascondimenti ; rastrellamento ; scuola ebraica EVENTI rastrellamento degli ebrei romani LUOGHI Roma
LA STORIA
La vicenda narrata nella sua testimonianza da Silvana Ajò offre molti spunti interessanti di riflessione. Di quanto poteva succedere, dice Silvana, nessuno sapeva o quando qualcosa sapeva non ci credeva. Anche perché – aggiunge – la Comunità non fece nulla per esortare gli ebrei a mettersi in salvo. Eppure, racconta, ai primi giorni di ottobre giravano voci inquietanti, tanto che la sua famiglia si allontanò da casa ancor prima del 16 ottobre. E ancora, la convinzione degli anziani che alla loro età niente poteva succedere loro, convinzione che ha portato tanti ebrei anziani nella camera a gas, compresa la sorella di sua nonna, con la sua famiglia. E ancora, il saccheggio delle case degli ebrei rimaste vuote da parte dei vicini o dei portieri. Tante storie tutte diverse, molte di solidarietà, ma anche tante di viltà. PAROLE CHIAVE clandestinità ; comunità ebraica ; delazione ; liberazione e ritorno ; nascondimenti ; rastrellamento ; scuola ebraica EVENTI rastrellamento degli ebrei romani LUOGHI Roma











