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"MI RICORDO CHE IN QUESTO PASSAGGIO DALLA SVIZZERA ALL’ITALIA ERO UNA DISPLACED PERSON, NON AVEVO PIÙ UN’IDENTITÀ PERSONALE, E LA CROCE ROSSA MI HA REGALATO UNA COPERTA"


Estratto dell'intervista di Amedeo Osti Guerrazzi a Carla Dello Strologo
Amedeo Osti Guerrazzi, Pupa (Carla) Dello Strologo Garriba
Genova
  2019
Mi ricordo che in questo passaggio dalla Svizzera all’Italia ero una displaced person, non avevo più un’identità personale, e la Croce Rossa mi ha regalato una coperta. E poi dovevamo tornare a Genova. Non sappiamo chi troviamo. Tre giorni per tornare a Genova da Chiasso. E qui questo viaggio me lo ricordo bene. Il Ticino, su una zattera, con un uomo con un enorme remo che pescava sul fondo. Sulle rotaie divelte si andava a piedi. Treni ce n’erano quando capitavano. Jeep militari dove si saliva quando si poteva. Arrivammo di notte. Suoniamo alla portinaia che ci dice “I nonni sono qui che aspettano”. Quindi sappiamo che i nonni sono vivi. Entriamo nell’appartamento dei nonni e scopriamo che era stato regalato ad una famiglia di fascisti, e che tornando i nonni avevano avuto per pietà una stanza e l’uso del bagno e della cucina. E lo stesso era capitato al nostro appartamento, regalato ad una famiglia di fascisti e a noi ci danno una stanza e l’uso del bagno e della cucina. E per riavere l’appartamento abbiamo dovuto fare una causa e siamo riusciti a riottenere la casa dopo parecchi mesi. Abbiamo coabitato con loro.
La convivenza è stata terribile. Questi ci odiavano a morte. L’idea è che non tornasse nessuno. Quindi per il fatto che siamo tornati abbiamo rotto le uova nel paniere. Il nostro ritorno è stato per tantissima gente un trauma negativo. Non ci volevano più, non ci aspettavano, non ci volevano.
Questa prova l’ho avuta anche a scuola. Durante l’estate i bambini dovevano tornare a scuola e io dovevo fare la quinta elementare. Io mi sono impuntata e sono andata nella media. A settembre si dava il doppio esame, il passaggio di uscita alla scuola elementare e l’ingresso alla scuola media. A settembre mi fanno fare l’esame e mi chiedono perché dovevo fare l’esame a settembre e non a giugno. E io dico perché non ero a Genova ero all’Estero.
“E dov’eri?” “Ero in Svizzera.”
“E perché eri in Svizzera?” “Perché ero profuga.”
“E perché eri profuga?” “Perché sono ebrea.”
Ah!
Chiuso. Nessuna domanda. Nulla.
In tutto il mio percorso scolastico non c’è stato nessuno, né insegnanti né compagne, che mi hanno chiesto qualcosa. È stato un argomento cancellato.

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