Lia Tagliacozzo racconto come suo padre Nando si è salvato dal rastrellamento del 16 ottobre 1943
Lia Tagliacozzo,
Nando Tagliacozzo
Roma
16 Ottobre 1943
Era la sera di venerdì 15 ottobre del 1943 e a Roma era un giorno di autunno che minacciava pioggia. a casa dei miei nonni si stavano mettendo tutti a tavola: mio nonnoArnaldo, mia nonna Lina, papà, zio Davide e anche nonna Eleonora, la mamma di mio nonno, e zio Amedeo,uno dei fratelli di nonno. Zio Amedeo e nonna Eleonora abitavano nella casa a fianco, sullo stesso pianerottolo. Insieme a loro c’era una bambina di otto anni, Ada, Ada Tagliacozzo, la sorella di mio padre. Una bambina di cui io non avevo mai sentito parlare ma che avrebbe potuto diventare mia zia. Quella sera, non so perché, Ada andò a dormire dalla nonna. Ma di mattina, poco dopo l’alba, alla porta di zio Amedeo bussarono le SS. Consegnarono un biglietto e dissero di prepararsi a scendere: avevano 20 minuti a disposizione. “Insieme alla vostra famiglia e agli altri ebrei appartenenti alla vostra casa sarete trasferiti. Bisogna portare con sé a) viveri per almeno otto giorni b) tessere annonarie c) carta d’identità d) bicchieri”. Sei punti in tutto di un biglietto scritto a macchina; mi è capitato di vederne uno di recente: giallino, invecchiato e rovinato dagli anni. Un foglietto da nulla ma fa schifo lo stesso.
Così hanno preso nonna Eleonora, zio Amedeo e Ada e li hanno portati via. Nonna Eleonora, che da nubile si chiamava Sabatello, aveva 74 anni da due giorni, zio Amedeo 45 e Ada 8, era nata il 23 gennaio. E pensare che Maian, la figlia piccola di miasorella, è nata il 24, e io il 25. Tre generazioni diverse, tutte donne, tutte a gennaio: chissà se vuol dire qualcosa? Mio padre aveva cinque anni, e zio Davide sette: non ricordano nulla di quella mattina. Quello che io ho capito è che i nazisti nel loro elenco avevano, a quell’indirizzo, una sola famiglia Tagliacozzo, e quando hanno domandato chi stava nella casa accanto nonna Eleonora ha risposto che non c’era più nessuno, i proprietari erano sfollati in campagna e l ‘appartamento era vuoto. Nonna Lina, nonno Arnaldo, zio Davide e papà si sono salvati perché non c’era il nome sulla porta. Ada però era andata a dormire dalla nonna. Se quell’SS non avesse dato retta a nonna Eleonora forse sarebbero stati presi anche gli altri e io non sarei mai nata. Non si vive bene sapendo di dovere la propria esistenza ad una bugia. Nonno Arnaldo invece venne preso tre mesi e mezzo dopo, il 3 febbraio 1944.