Nando Tagliacozzo nasce a Roma in una famiglia della media borghesia ebraica nel 1938. Il 16 ottobre 1943, i nazisti bussano alla porta di fronte al loro appartamento, dove abitava sua nonna, arrestandola con lo zio e la sorellina Ada, che si era fermata a dormire da loro, e non si accorgono che di fronte abitava la famiglia di Nando. Così Nando, con suo fratello David e i suoi genitori, si salvano e trovano poi rifugio nel convento delle Suore del Preziosissimo Sangue, a San Giovanni. Il padre però non viene accolto e, denunciato da un amico, sarà deportato ad Auschwitz da dove non farà ritorno.Testimone infaticabile della Shoah, Nando ha girato e continua a girare per le scuole di tutta Italia raccontando la sua storia. In queste testimonianze racconta anche quello successo alla famiglia materna, la convocazione ai primi di febbraio del 1944 della nonna e dello zio in commissariato, l’arresto dello zio e invece il salvataggio inaspettato della nonna, mandata a casa dal commissario.
La prima testimonianza riguarda il 16 ottobre. Invece la seconda è quella, qui raccontata per la prima volta, dell’arresto dello zio materno Aldo e del mancato arresto della nonna, che ci riporta al periodo, febbraio 1944, in cui gli arresti degli ebrei a Roma si moltiplicarono grazie al nuovo questore Pietro Caruso, fucilato dopo la Liberazione. Il caso ricorda molto da vicino quello, raccontato nel suo Diario dalla segretaria della Comunità romana Rosina Sorani, di alcuni ebrei che il 2 febbraio si recarono al commissariato Campitelli a chiedere informazioni sulla loro sorte e del commissario che li cacciò invece di arrestarli. Il racconto sul 16 ottobre è fatto dalla figlia di Nando, Lia, nota scrittrice per bambini, in due libri, uno Anni spezzati, del 2009, da cui è tratto questo brano, l’altro La generazione del deserto, del 2020. Per molti anni il nome di Ada, assassinata ad Auschwitz, non fu fatto in famiglia, e ritrovarne le tracce fu una riscoperta per Nando e Lia.