Monografia

GIUSEPPE JONA NELLA SCIENZA E NELLA STORIA DEL NOVECENTO


Autori
Nelly E. Vanzan Marchini
Editore
Canova Edizioni - Treviso, 2014

  978-8884092830
La ricerca della verità sulla dolorosa scelta di Giuseppe Jona (1866-1943), medico ebreo e presidente della Comunità Israelitica di Venezia, morto suicida il 16 settembre 1943, si snoda come un’indagine appassionata fra archivi di polizia e atti privati per ricostruire il profilo psicologico del professore e comprendere la situazione storica che lo indusse al tragico gesto. Il suo testamento, finalmente ritrovato e qui pubblicato a stralci, è l’ultima lezione di compostezza e di etica dell’anziano professore che sceglie la morte come un fermo atto di negazione della barbarie nazista che gli avrebbe imposto di riconoscere e segnalare gli ebrei veneziani avviandoli alla deportazione. Sullo sfondo del secolare rapporto di convivenza tra Venezia e il suo Ghetto, la ricostruzione storica abbozza le vite parallele di ebrei e cristiani che nel corso dell’Ottocento avevano elaborato una filantropia condivisa e un impegno politico comune, frantumati poi dall’ideologia fascista. Per cogliere l’eredità scientifica e culturale di Giuseppe Jona sono qui proposti anche due suoi saggi: Venezia medica del Settecento e La nostra sala anatomica. Tra i tanti lavori scientifici del Professor Jona, questi testimoniano del profondo legame con la storia della sanità veneziana e con il suo Ospedale Civile – destinatario nel testamento di preziosi lasciti – e in particolare con la sezione anatomica che egli trasformò in un prestigioso Istituto di Anatomia Patologica che espresse cattedratici come Giovanni Cagnetto (1874-1943) e attrasse personalità come Salomone Enrico Emilio Franco (1881-1950).
Jona Giuseppe
OPAC SBN



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