Aldo Zargani è nato a Torino nel 1933 in una famiglia ebraica. A seguito delle leggi razziali, il padre, che era musicista nell'orchestra dell'Eiar della Rai perse il lavoro. Con l'occupazione tedesca molti membri della sua famiglia furono arrestati, deportati e morirono in campo di concentramento. Il padre e la madre trovarono invece rifugio sulle montagne, mentre Aldo e il fratello rimasero nascosti in un convento e si salvarono. Dopo la guerra lavorò in Rai, fino al pensionamento.
LA STORIA
La storia di Aldo Zargani è la storia di un bambino “salvato”. Un bambino nato nel 1933 a Torino, in una famiglia piemontese che fino al 1938 ha goduto di piena cittadinanza. A partire dal 1938 il piccolo Aldo comincia a percepire prima il peso delle persecuzioni, che cambiano radicalmente la vita dei suoi genitori e poi quello della guerra e dell’occupazione tedesca, un periodo caratterizzato da separazioni, fughe, nascondimenti. Aldo ha saputo restituire lo sguardo del bambino che era nel racconto della guerra e del salvataggio della sua famiglia sia nell’intervista che è qui a disposizione, sia nel libro Per violino solo che ha scritto per il nipote. Nonostante il trauma e la drammaticità di quegli anni, Zargani sottolinea soprattutto la generosità e il coraggio di molte persone che, rifiutando di rimanere indifferenti, hanno contribuito a salvargli la vita.