Carla Cohn è nata nel 1927 a Berlino in un’agiata famiglia ebraica, da madre russa e da padre tedesco, avvocato e musicista. Nel 1942 fu deportata a Terezin con la famiglia. Carla, che arrivò a Terezin adolescente, fu poi mandata ad Auschwitz e, salvatasi, a Mauthausen. Nel dopoguerra, errò fra la Palestina, la Germania, gli Stai Uniti, dove divenne una neuropsichiatra infantile. Si stabilì successivamente a Roma, dove morì nel 2021, ad oltre novant’anni.LA STORIAA Terezin, vicino a Praga, dove Carla Cohn fu deportata, approdò la crema dell’intellighenzia ebraica europea, musicisti, scrittori, registi, poeti, là furono deportati personaggi importanti, che i nazisti si ripromettevano di scambiare in caso di necessità. Quasi tutti finirono, successivamente, ad Auschwitz. Nella sua testimonianza Carla Cohn ricorda l’episodio della trasformazione del campo in un set cinematografico per un film propagandistico hitleriano, "Il Fuhrer regala una città agli ebrei", poi proiettato in tutte le sale del Reich. I detenuti ebrei che vi avevano partecipato furono subito dopo la fine delle riprese spediti ad Auschwitz, per non lasciare testimoni. Il film fu girato nei giorni in cui i nazisti diedero accesso ad una visita della Croce Rossa Internazionale, che si lasciò tranquillamente ingannare e diede un parere positivo sulle condizioni dei detenuti.