.

Piero Terracina


1928 - 2019



Nasce a Roma il 12 novembre 1928 in una famiglia della media borghesia romana, ultimo di quattro figli. Nel 1938 subisce il trauma della cacciata da scuola in quanto ebreo, che resterà nella sua memoria e che racconterà molte volte ai ragazzi nella sua attività di testimone della Shoah. La famiglia Terracina riesce a scampare all’arresto il 16 ottobre del 1943 e si nasconde in una casa. Ma il 7 aprile 1944, mentre si erano tutti riuniti per celebrare la Pasqua ebraica, sono arrestati dalle SS in seguito alla delazione di un fascista. Sono tutti deportati ad Auschwitz, dopo essere passati dal campo di transito di Fossoli, e là il nonno Leone e i genitori sono subito inviati alle camere a gas, i figli e lo zio Amedeo sono tenuti in vita per il lavoro, ma solo Piero sopravviverà. Tornato a Roma, Piero farà fino agli anni Ottanta una vita apparentemente normale, per “sopravvivere alla sopravvivenza”, come diceva. Lavorerà come dirigente d’azienda, per poi cominciare negli anni Ottanta a testimoniare nelle scuole, a raccontare Auschwitz, ad accompagnare i ragazzi delle scuole nelle visite al campo, un compito svolto indefessamente fino alla morte, nel 2019, a 91 anni. La sua è stata una delle figure più note e significative fra i “testimoni”. Ha avuto la cittadinanza onoraria in molte città italiane, e due altissime onorificenze, la croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2003 e quella dell’Ordine al Merito di Germania nel 2019. Nel 2010 7 pietre d’inciampo sono state collocate sulla soglia della casa di piazza Rosolino Pilo a Roma in cui la famiglia Terracina è stata arrestata.
Quella di Piero Terracina è una storia che passa attraverso le leggi del 1938, quando il bambino aveva 10 anni, e poi l’occupazione a Roma, e l’arresto la sera del 7 aprile, con tutta la famiglia che si era eccezionalmente riunita a casa per celebrare Pesach. È una storia di delazioni, comune a tanti casi simili durante i nove mesi di occupazione. Ad arrestate la famiglia Terracina furono delle SS accompagnati da due fascisti, probabilmente i delatori. In molti altri casi ad arrestare gli ebrei furono gli italiani, poliziotti aderenti alla Repubblica di Salò o ancor più frequentementebande fasciste al servizio di Herbert Kappler, il capo della Gestapo a Roma. Poi, l’arresto e la deportazione, visti attraverso gli occhi di un adolescente. E la lunga attività di testimone, iniziata molti anni dopo il ritorno da Auschwitz ma continuata fino alla morte, parlando a giovani, ragazzi, bambini, e raccontando perché non succedesse mai più.

Fabio Terracina legge la testimonianza del bisnonno Piero Terracina
Testimonianza di Piero Terracina rilasciata espressamente per l’edizione del 2013 di Memorie di famiglia


La famiglia Terracina: un ritratto
Tratto da Arteinmemoria, Memorie d’inciampo, 2010 di Elisa Guida




Contatti

  • Tel. 1