Selma Levi, nata a Smirne (Turchia) il 19 giugno 1924, viene arrestata con i familiari a Guasticce (Livorno) il 18 dicembre 1943. Incarcerata a Pisa e detenuta a Fossoli, viene deportata ad Auschwitz il 16 maggio 1944 (trasp. 46 Tibaldi) e immatricolata con il n. A-5379. Verrà divisa al momento dell'ingresso nel campo dai genitori, Abramo Levi e Rosa Adut, dai fratelli e dalla nonna. Torneranno la madre e due fratelli, ma uno morirà subito dopo. Selma viene liberata a Ravensbrück. Selma Levi si sposò nel 1948 con un Coen, torinese, si conobbero a Milano quando lui cercava notizie della sorella, morta ad Auschwitz. Insieme vissero in via Pergolesi 10 a Torino ed ebbero 3 figli, due femmine e un maschio. Una delle figlie Patrizia Coen è stata segretaria della scuola ebraica.
LA STORIA Di origine turca, viene arrestata in provincia di Livorno insieme alla sua famiglia. Della sua intervista del 1983 abbiamo estrapolato i brani che raccontano l’arresto avvenuto insieme ai fratelli, ai genitori e alla nonna per delazione. Le storie di questi arresti, spesso molto simili le une alle altre, hanno protagonisti delatori, che denunciano per denaro, e vittime interi gruppi familiari condannati a essere travolti dalla Shoah. La fine della guerra significa per chi sopravvive intraprendere spesso da soli lunghi viaggi di ritorno attraverso un’Europa devastata dalla guerra, e fare i conti non solo con il trauma della propria prigionia, ma anche con la paura di rientrare in una casa dove spesso si è gli unici superstiti.