Nasce a Venezia nel 1922. Nel 1943, dopo l’8 settembre, uno zio consigliere della Comunità di Roma invita insistentemente la sua famiglia a raggiungerlo a Roma, dove a suo dire gli ebrei, avendo pagato il riscatto dei 50 kg d’oro, non avevano più da temere deportazioni. Giunti in una città dove anche i loro parenti sono stati deportati e il rischio per gli ebrei è altissimo, i Bassi trovano infine da nascondersi, dividendosi. Luciana con un fratello più piccolo trova rifugio in un’istituzione laica per l’infanzia abbandonata, dove resterà fino alla Liberazione, fingendo di essere cattolica, imparando i rituali cristiani per meglio celarsi, sempre con l’angoscia di essere scovati e deportati. Muore nel 2004.
LA STORIA Una famiglia che fugge verso Roma pensando che là sarebbero stati più al sicuro e più vicini alla liberazione, il che non era in sé sbagliato, ma non teneva conto della volontà dei nazisti di deportare tutti gli ebrei presenti in Italia. Interessante il riferimento al fatto che lo zio, membro della Comunità di Roma, credesse davvero che con la consegna dell’oro gli ebrei romani non sarebbero stati deportati. Straziante il racconto dell’incontro con il treno blindato dei deportati del 16 ottobre, fermo sui binari.