"Quando non ci saranno più dei testimoni diretti, e purtroppo quel giorno non è molto lontano per ragioni anagrafiche, come faremo? Da tempo ce lo chiediamo in tanti, tra quanti hanno a cuore l’esercizio della Memoria come un dovere imprescindibile. Il Pitigliani ha offerto una risposta, nel pomeriggio di una domenica, [...]. Le nostre case, tutte, di ebrei o di “gentili”, sono piene di diari, lettere, cartoline, quaderni dimenticati; non è necessario spingersi in soffitta: talora, basta rovistare in un cassetto. Spesso raccontano ciò che deve essere raccontato: l’infame periodo che ha spaziato dal 1938 al 1945. Spesso non sono ricordi “alti”, parole intrise di profonda filosofia, ma sempre sono delle testimonianze, e come tali, sempre quanto mai preziose..." (Dalla presentazione di Fabio Isman).
Tosca Di Segni Tagliacozzo,
Settimia Spizzichino
Roma
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